E non fa alcuna differenza che capitino a mio figlio o a qualcun altro.
Non sopporto quel senso di impotenza che mi prende e il non tanto vago sospetto che la gente perbene venga presa per il culo.
Non lo tollero più e siccome sento montare dentro una rabbia che temo di non saper controllare, cerco un sistema per incanalarla, sopratutto pensando che potrebbe capitare a mio figlio.
Ora pare che a scuola venga attuata la prassi di promuovere tutti, così in tre anni sono fuori, via dalle scatole come vi ho già raccontato qui http://nelmondodilu.blogspot.it/2013/06/e-finita-la-scuola.html
Perciò uno, per essere bocciato deve proprio essere un caso disperato. E non si spiega perchè questi casi disperati finiscano dalle altre due sezioni sempre in quella di mio figlio.
Cioè, si spiega, perchè se li porta dietro una certa prof tutta presa dalla sindrome dell' " IO ti salverò ".
Sì, buonasera!
Loro continuano a dire che è tutto sotto controllo. Ma io NON penso proprio.
Dunque oggi mio figlio è tornato a casa dicendomi che Scipione, lo chiameremo così, si è storto un dito.
Ed io ingenuamente: " e come ha fatto, non avevate neanche ginnastica oggi? "
" Sai - mi ha detto - Bruto, il ripetente, oggi gli ha preso il diario, così, per fargli un dispetto, allora Scipione se l'è ripreso, l'ha tirato via e Bruto l'ha colpito sul dito. Ma la prof ( sempre quella di cui sopra ) ha detto che non è niente, perchè se se lo fosse rotto, ci sarebbe stato l'ematoma. "
E certo, perchè quella fa le radiografie con gli occhi!
Ma poi scusate, ma per aver subito un danno, bisogna per forza che ci spezzino qualcosa??
Non c'ho visto più.
Voglio dire, il dispetto ci sta, il prendere qualcosa e non volerlo rendere. Ma la violenza fisica a 14 anni non ha ragione di essere. A quell'età dovresti capire che puoi fare male, che le mani non si alzano.
Se non ci arrivi, e mi pare evidente che non ci artivi, hai dei grossi problemi, tu e con te i tuoi genitori che ti hanno tirato su come un selvaggio essendolo forse loro stessi.
E sono stufa marcia che la scuola si renda complice di favoreggiamento, minimizzando, facendo finta che non succeda, evitando di punire col risultato da un lato di proteggere il rompicoglioni che si sente così in una botte di ferro, dall'altro di mortificare chi subisce, come se fosse un lamentoso.
A scuola non c'è posto per la violenza. Non può esserci. Punto. Se c'è, la scuola è già sconfitta. Finita.
E la scuola è di tutti, non solo di chi non c'ha voglia di fare una cippalippa.
È anche di chi ci va, studia, si applica e rispetta le persone e le regole.
E non è normale tornare a casa con una contusione, fosse anche un graffio, senza aver fatto NULLA.
E siccome lo scorso anno ci è successo qualcosa di simile e mi sono sentita rispondere quanto ho scritto qui http://nelmondodilu.blogspot.it/2013/02/scuola.html , ho deciso che, se dovesse capitare a noi, prendo mio figlio, lo porto al Pronto Soccorso, facciamo la denuncia di infortunio, porto il referto a scuola e apriamo una bella pratica per avere i danni, così poi se la smazzano loro per vedere se me li deve dare la scuola o la famiglia dello spaccamaroni di turno.
Del resto a primavera lo avevo detto ad una prof durante i colloqui, che non ci son problemi finchè non succedono grandi cose, ma poi??
E lei mi rispose che non riescono a prendere provvedimenti seri, perchè hanno le mani legate.
Bene, con le buone o le cattive, dovete trovare il verso di slegarvele.
E sapete vero che cosa potete farci col tanto sbandierato patto di corresponsabilità? Vero?
Bene, mi son liberata...e ora oohhm, ohhmm, oohhmm, torno ad essere zen!
Ma nelle scuole dei vostri figli, funziona così??