giovedì 21 febbraio 2013

Tesori in una scatola

Ogni tanto lo faccio, senza un motivo ben preciso: prendo la sedia, ci monto su e dal mobile del salotto tiro giù lei...





Dentro ci sono le cose che mi sono portata a casa quando i miei genitori hanno liberato la stanza del mio nonno dopo la sua morte



Dentro c'è una parte del mio albero genealogico, il ramo paterno...



...mio padre da piccolo, i miei nonni da giovani, il nonno nella guerra d'Africa, il mio bisnonno. Queste foto sono le uniche ad essersi salvate dall'alluvione del '66 perchè sono quelle che i miei nonni via via mandavano allo zio Francesco, il fratello maggiore del mio nonno, che viveva e lavorava alla Rai di Torino, quel signore che vedete nella sola foto che riporta una scritta.



...c'è la tessera di riconoscimento del mio bisnonno Tullio per accedere all'ospedale di S. Maria Nuova, il più antico della mia città, fondato da Folco Portinari, niente meno che il padre di quella Beatrice amata da Dante...



...ci sono i libri di preghiere che tante volte ho visto in mano alla nonna, tutta la sfilza dei suoi preziosi santini e le collane del rosario...



...c'è una delle medagline che ai tempi delle elementari ci dava Suor Elisa quando la aiutavamo a pulire e riordinare il refettorio dopo la  mensa...


e ci sono foto di me bambina, nipotina straviziata, nel giardino della casa di via Laura. Lì ho trascorso delle meravigliose estati!!


Ogni volta che guardo questa foto del nonno e del babbo mi viene in mente Benigni ne La Vita è Bella col piccolo Giosuè...



E questi sono i miei nonni il giorno del loro matrimonio nell'ottobre 1941; nel giro di meno di una settimana il nonno sarebbe partito come militare per l'Africa...ed io immagino la mia nonna, il suo terrore, la paura...

Mi hanno sempre raccontato le fasi della loro vita, ma non mi hanno mai espresso dettagliatamente i sentimenti che le hanno accompagnate...forse era un'altra cultura nella quale i piccoli dovevano sapere ma solo fino ad un certo punto. Forse c'era un certo pudore dei sentimenti, una certa ritrosia a mostrare, da adulti, le proprie fragilità.
Ma crescendo ci ho pensato tante volte a tutta quella paura, alle rinunce, alle incertezze verso il futuro: il mio nonno fu fatto prigioniero in Africa dagli americani e deportato in Texas da dove tornò finito il conflitto. E anche il dopoguerra non è stato facile.
Vorrei aver fatto più domande, essermi fatta raccontare tutto, tutta la storia. Ma ero giovane e forse non tanto interessata a queste cose quanto lo sono adesso che sono mamma, sto invecchiando e cerco di trattenere, di fissare i ricordi, non so bene neanche io esattamente il perchè.

Così ogni tanto guardo queste foto, cerco di immaginare, di capire...ed ogni volta mi emoziono.


2 commenti:

  1. Io i miei nonni paterni non li ho conosciuti, mia nonna è morta che io non c'ero ancora e mio nonno se n'è andato che avevo 2 anni e non ho per cui nessun ricordo...eppure mi sento legatissima a loro, sarà perchè mio papà e i miei zii dicono che io fisicamente assomiglio molto a mia nonna, sarà perchè la famiglia di mio papà è sempre stata una famiglia semplice. Ho uno zio che ci hanno restituito solo qualche anno fa dalla Russia dove era disperso e ho valanghe di fotografie, custodite a casa di mio papà, ingiallite, con vita d'altri tempi che mi affascinano molto...penso che da loro è partito tutto e li ammiro per le vite che hanno fatto, per come si tiravano su le maniche..e insomma, quelle fotografie per ora le conserva il mio papà ma un giorno saranno mie e da lì poi io, ne aggiungerò tante altre...

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    1. Io di loro ho molti ricordi perchè ci ho vissuto...

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