mercoledì 10 ottobre 2012

A zonzo per Firenze 3 : Michelangelo e la cupola del Brunelleschi

La Cupola di  Messer Filippo è senza ombra di dubbio il monumento che più amo della mia città . Mi basta chiudere gli occhi per vederla  e onestamente credo di averla tatuata all'interno delle palpebre così che , appena le abbasso , la vedo davanti a me .

E mi piace così tanto... forse perchè l'ho avuta davanti fin da piccina ogni volta che andavo in parrocchia alla S.S. Annunziata o facevo col nonno due passi nel quartiere e la vista era questa

foto tratta dal web
                         



Forse perchè ho visto mio padre fotografarla tante volte , da ogni angolazione , a colori e in bianco e nero , in decine di scorci . E una sua foto ce l'ho qui , in casa in una cornice a giorno appesa in salotto . Eccola...


Forse perchè mi è sempre sembrata la sintesi perfetta del pensiero Umanistico e Rinascimentale .

Fatto sta che ogni volta che la vedo con gli occhi della mente o con quelli veri o anche solo la penso , mi sento gonfia d'orgoglio . E un giorno l' ho "ritrovata" , perfettamente rappresentata in una meravigliosa descrizione del panorama di Firenze che Mark Twain ha inserito nella sua autobiografia al cap. LXV : " lontano nella valle giaceva Firenze , rosa , grigia e bruna , con l'antica enorme cupola della cattedrale dominante nel mezzo come un pallone frenato e affiancata a destra dal bulbo più piccolo della cappella dei Medici e a sinistra dall'aerea torre di Palazzo vecchio ; tutto in giro all'orizzonte una frangia di marosi di alte colline azzurrine , cosparse di innumerevoli ville bianche come neve . Dopo nove mesi di familiarità con questo panorama , io penso ancora , come al principio , che questa è l'immagine più bella del pianeta , la più incantevole a guardarsi , quella che più appaga gli occhi e lo spirito . Vedere il sole affondare , annegare nel suo mare di luce dorata , rosa e purpurea e sommergere Firenze di onde di colore che smussano i contorni più taglienti e trasformano la città in una città di sogno , è una vista tale da commuovere il temperamento più freddo e mandare in estasi chi è sensibile a queste cose ."

Quando Brunelleschi ebbe terminato la costruzione della cupola si pensò ad abbellirla con varie rifiniture come quella che doveva ornare l'ancora spoglio tamburo ottagonale alla base della cupola stessa . Nel 1506 si pensò di affidare questa opera a Baccio d'Agnolo , responsabile in quel periodo dell'Opera del Duomo insieme a Giuliano da Sangallo e simone Pollaiolo .

Baccio ideò un ballatoio - loggiato in marmo bianco che doveva correre tutto intorno al tamburo e creare un contrasto cromatico con le tegole rosse . Ed iniziò a costruire il ballatoio sul lato sud , quello che si affaccia su via del Proconsolo , e lo completò nel 1515 . Poi decise di sospendere i lavori per avere dal popolo fiorentino un giudizio su quell'ottavo di opera prima di realizzarla tutta .

In quei giorni si trovava a Firenze il grande Michelangelo che , di fronte alle massime autorità della Signoria , ad alcuni colleghi e a numerosi popolani , guardò e riguardò l'opera di Baccio e alla fine sentenziò lapidario : " E mai pare una gabbia per i grilli !"

Baccio , offeso , abbandonò l'opera e dopo di lui nessun altro artista ebbe coraggio sufficiente di metterci le mani .

E così ancora oggi possiamo ammirare quell'ottavo di gabbia per i grilli !!!


tratta da firenzeneidettagli.blogspot.it


foto Marcello Alinari tratta da http://www.flickr.com/photos/35599481@N02/5393043810/lightbox/

E  fin da piccina , ma piccina piccina eh , il nonno mi ripeteva come un mantra che Michelangelo , in procinto di recarsi a Roma per costruire il Cupolone , disse rivolto alla Cupola di messer Brunelleschi : " Vado a Roma a far la tua sorella , più grande sì , ma non più bella !!"

Ah , l'orgoglio fiorentino !!!

1 commento:

  1. A volte i nonni sono davvero fondamentali, eh?
    Fortuna che ci pensano loro a mandar avanti la storia.
    :-)

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