giovedì 22 settembre 2011

FIRENZE

Anche se mi sono trasferita e ambientata in un'altra regione,la mia città è sempre nei miei pensieri.Ogni volta che conosco qualcuno e dico dove sono nata,la reazione è sempre quella,lo so,ormai ci sono abituata : occhi sgranati,mascella cascante,meraviglia e un lungo ooohh che esce dalla gola.La domanda seguente è : "ma come hai fatto ad andare via??e come ti trovi in un posto sperduto??".eh,come ho fatto.Ho fatto, razionalmente; ho scelto, ho seguito il cuore e anche delle considerazioni molto pratiche (leggi,lavoro di Daniele e costo delle case.)
Certo,non è stato facile,ci sono voluti anni prima di sentirmi davvero a casa.Ma la nostalgia di Firenze, della mia famiglia, delle amiche, quella resta. A volte si fa sentire di meno, altre di più. Come in questo periodo. La colpa è di settembre e dei ricordi che porta con sè...quando riprendevo l'università e nel tragitto a piedi da casa a lì sentivo l'aria frizzante, vedevo i colori brillanti ,e la vita mi sembrava più viva,più "sveglia" dopo il torpore dell'estate e mi tornava in mente il nonno che da bambina mi portava sempre in giro con lui per il centro. E' lui che mi ha insegnato a scoprirla la città, mi mostrava i palazzi, le finestre, mi raccontava storie, mi diceva i nomi delle vie...lui mi ha fatto visitare il primo museo, il palazzo Davanzati....che stupore, che meraviglia per una bambina e che scoperta quell'odore che ho risentito poi in tanti musei...
Firenze per me è quella che tutti conoscono,ovviamente, la città di cui vado fiera e che  per ogni fiorentino E' l'ombelico del mondo, la culla della lingua italiana, della cultura....ma Firenze per me è sopratutto un insieme di istantanee mentali che vengono dritte dritte dalla mia infanzia, adolescenza e maturità....il mio quartiere, la mia via Laura, la parrocchia, cioè la SS Annunziata, la scuola elementare in Borgo Pinti, il liceo Michelangelo, il giardino di P.zza d'Azeglio, il mercato di Sant'Ambrogio, la zona di via Gioberti con la scuola di danza, la facoltà di lettere, la casa di "passaggio" in  via Frusa e quella di Vle Cialdini, la vista che da qui si gode sulla Cupola e sullo stadio da un lato, su Settignano e Vallombrosa dall'altro....
Ma se chiudo gli occhi, e guardo con quelli del cuore, questa è l'immagine che vedo e che per anni e anni ho visto tutti i giorni lasciandomi stupire ogni volta, come il nonno mi aveva insegnato...e ditemi,come si fa a non essere nostalgici???

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