A zonzo per Firenze 7: la piazza con tre lati e quattro stili. E muffins con melone e banana

Se visitate Firenze, vi suggerisco di andare a vedere Piazza Santa Trìnita. Trìnita sì, con l'accento sulla prima "i" perchè i fiorentini pronunciavano questa parola sdrucciola derivandola dal nominativo latino Trìnitas.

Questa piazza che si apre fra via Tornabuoni e l'Arno, ha una forma atipica, quasi triangolare e sui suoi tre lati si affacciano quattro costruzioni in stili diversi.

Quello che vedete sulla destra è il palazzo Spini-Feroni, iniziato nel 1289, in pietra, con tre piani, finestre centinate e merlatura a sbalzo.
Quello sulla sinistra, invece, è il palazzo Buondelmonti, quattrocentesco, con intonaco giallo ocra tipicamente toscano, finestre e cantoni bugnati e un elegante loggiato in alto.
Alla sua sinistra sorge il palazzo Bartolini-Salimbeni costruito tra il 1517 e il 1520 da Baccio d'Agnolo.

Egli si ispirò alle forme classiche e raffaellesche studiate durante il suo soggiorno a Roma. La facciata è divisa in tre piani da cornici, le finestre sono squadrate e a croce con timpani alternati triangolari e curvi.
I fiorentini non apprezzarono affatto questo tipo di architettura più consona, secondo loro, ad una chiesa che ad un palazzo.
Baccio, già spazientito per la storia della "gabbia dei grilli", fece incidere sull'architrave della porta di ingresso  la scritta "Carpere promptius quam imitari", cioè criticare è più facile che imitare.
Sulle finestre si trova la scritta in italiano Per non dormire, motto della famiglia Salimbeni, dovuto forse al fatto che i membri di questa famiglia si recavano agli appuntamenti di affari con tanta sollecitudine da rinunciare al sonno.
Ma si racconta anche che nel medioevo, un membro di questa famiglia, dovendo partecipare con altri concorrenti ad un'asta per della merce, offrì loro la sera precedente un banchetto drogato di sostanze sonnifere così da presentarsi da solo il mattino successivo.

Sul lato opposto a questi due palazzi si trova la chiesa di Santa Trìnita.

foto tratta dal web

Mentre la chiesa, costruita  dai Vallombrosani nella seconda metà del sec XI e ampliata intorno alla metà del 1200, presenta forme gotiche, la facciata in pietra, realizzata dal Buontalenti verso la fine del 1500, presenta uno stile barocco.

Finito il giro turistico vi chiederete cosa c'entrano i muffins. C'entrano c'entrano!!!

Il nonno era fissato col mettere l'accento di questa piazza al posto giusto, lo ripeteva ogni volta che veniva citata o ci si passava nelle nostre passeggiate. Trìnita si dice, non Trinità! Posso sentirlo ancora!!

E poi mi son ricordata di lui anche di fronte al primo melone, anzi popone,  che Daniele ha portato a casa perchè era un vero spettacolo guardarlo mentre lo puliva, tutto concentrato, con la punta della lingua che sbucava al lato della bocca. E faceva delle fette tutte uguali e perfettamente lisce.

Ieri ho pensato di farci dei muffins unendo la banana che li rende dolci e profumati.
La ricetta è molto semplice: montate 100 gr di zucchero con un uovo medio-grande, quando il composto è liscio e spumoso unite 60 gr di burro sciolto in 60 ml di latte. Aggiungete un pizzico di sale, 200/220 gr di farina 00 già setacciata con 2 cucchiaini di lievito per dolci e una puntina di bicarbonato. Mescolate per rendere omogeneo l'impasto e se risulta troppo solido, aggiungete del latte. A questo punto mettete anche la frutta a pezzetti. Io ho usato una banana e due fette non troppo grandi di melone.
Distribuite l'impasto nei pirottini e cuocete per circa 20 minuti a 180 gradi.

Buona merenda!!

Ah, dimenticavo di dire che le notizie riportate su Piazza Trinita sono contenute nella Guida di Firenze del Touring Club e nel libro "Il canto dei Bischeri" di F.Ciarleglio.

Un s'aesse a dire che rubo e spaccio per mia la roba d'attri!!!