domenica 17 agosto 2014

Vacanze

 Dunque sarei un'ottima segretaria. E potrei anche cimentarmi come guida turistica ed organizzatrice di brevi tour. Non come professionista, eh, ma a livello amatoriale, per amici e parenti.
Ovviamente sto scherzando, però mi piace organizzare i giri, cercare notizie sui posti da vedere, cosa visitare, dove bighellonare. Questa per me è una parte importante ed integrante del viaggio. Si arriva più preparati, non si perde tempo e in un certo senso il tempo del viaggio si dilata un po'.
Ma a volte è bellissimo andare anche senza aver preparato niente, come è successo in questo caso visto che abbiamo pensato di partire per tre giorni la domenica pomeriggio e fissato il b&b il lunedì in tarda mattinata per il martedì.
Non ho avuto il tempo di preparare nulla se non le valigie, cominciando, al solito, dalle medicine, ricordandomi tutto, persino il cuscino di mio marito, ma scordandomi di spazzola e pettine per me!
Vabbè!
 In parte però ero preparata perchè siamo stati nella zona del Lago Trasimeno che avevamo visitato io e Daniele da soli una ventina di anni fa. Era un po' che volevo tornarci, con Lorenzo, e prendere l'occasione per sconfinare da lì, in toscana nella zona di Pienza dove non andavo da secoli. E invece da bambina/ragazzina ci andavo praticamente tutti gli anni. Ho portato con me solo la mitica guida grigia del TCI con Toscana, Umbria, Marche che il babbo ha acquistato tanti anni fa e che mi ha lasciato portare via con me. Per me resta ancora insuperabile, descrive tutto in modo semplice ed essenziale ed è snella, compatta. Quando parto organizzata faccio le fotocopie delle pagine che mi interessano per averle con me.
Il lago era bello, come lo ricordavo. C'è un'atmosfera strana ed affascinante lì, come di tempo sospeso, gioiosa quando splende il sole, ma subito malinconica appena si affacciano le nuvole. Forse anche un po' retrò.


La nostra casa è stata Castiglione del Lago. Appena arrivati siamo andati al molo dei traghetti per andare all'isola Maggiore. Abbiamo girato un po' nei dintorni del moletto, ci siamo sdraiati sulla spiaggetta, preso un cappuccino e atteso che la nostra stanza fosse pronta.
Castiglione mi piace proprio, tutto allungato su una penisoletta. Il paese vecchio sta su, sul crinale, guarda il lago su tre lati, al di sotto tutti olivi, giù fino alle rive del lago dove abbiamo trovato ampi parcheggi, sia liberi che a pagamento, una bella pista ciclabile, ristoranti, bar e piccoli stabilimenti, ma anche aree libere dove potersi godere il sole, l'aria, l'ombra degli alberi.






Poi verso mezzogiorno abbiamo preso la macchina e siamo saliti su in paese per mangiare.
Castiglione si snoda tutta attorno alla via principale, via Vittorio Emanuele, piena di bar, enoteche, botteghe di abbigliamento, cuoio, bigiotteria, negozi di souvenir e, sopratutto, di prodotti tipici: salumi, formaggi, olio, vino, tartufi, confetture, barattolame vario. C'è da perdere la testa!


Noi ci siamo fermati in uno di questi negozi che si sono organizzati proponendo dei taglieri di salumi e formaggi locali, accompagnati da pane e la tradizionale, buonissima, torta al testo, da consumare in piccoli tavolini messi nell'interno del negozio o all'aperto su barili riadattati a piani di appoggio.
Visto il sole ed il discreto caldo, siamo stati dentro. Pranzo ottimo, abbondante e contenuto nel prezzo.
Fuori in pieno sole, stranieri biondi come il grano e bianchi come la mozzarella, mangiavano lentamente innaffiando il tutto con bichierozzi di vino! Sono un vero spettacolo!
Il paese ha poi numerosi vicoli laterali carini da visitare e la zona molto suggestiva, sopratutto di notte, in fondo al corso dove si trovano il palazzo della Corgna e la fortezza. E l'ospedale ospitato in un decoroso palazzo d'epoca.



Poi abbiamo portato tutto nella nostra stanza, lasciato lì la macchina e siamo andati a piedi, meno di 5 minuti, a prendere il traghetto.
La navigazione sul lago si effettua tutto l'anno, in estate le corse sono intensificate. Il Trasimeno ha tre isole, una privata, le altre due visitabili. La Maggiore è raggiungibile (in estate) da Castiglione, da Passignano e da Punta Navaccia (Tuoro).
Noi abbiamo impiegato 25 minuti durante i quali mi sono rifatta gli occhi guardando tanto bellezza.



Arrivati all'attracco sull'isola, si può scegliere fra sedersi all'ombra della piazzetta animata dal bar ristorante, da un negozietto e dal chiosco dei souvenir, o bighellonare fra la manciata di case lungo la via principale, curatissime, piene di fiori e molte con scesa al lago, visitare il museo del merletto, guardare le donnine che lavorano il merletto irlanda sedute sulle seggiole di legno, davanti alla porta di casa, oppure fare a piedi il giro dell'isola. Il primo tratto costeggia il lago ed è accessibile a tutti, a piedi, con passeggini o in bici. Poi, dalla statua di San Francesco, le cose si complicano. Niente di che, intendiamoci, ma si sale su, abbastanza, nel bosco, su un terreno piuttosto accidentato, con ciottoli, lastroni irregolari di pietra e radici sporgenti di alberi. Il profumo però è inebriante, l'ombra incoraggia, gli scorci sono un premio. E poi, quando il cuore sembra scoppiarti, arrivi in cima, alla pieve di San Michele Arcangelo.


 L'aria sa di polvere, le cicale cantano a tutta birra, incroci gente più disfatta di te, cagnolini che ansimano, una giovane donna col parasole di merletto color bianco sporco, un giovane in mountain-bike. Mi son seduta all'ombra del cipresso e mi chiedevo se fosse un film o la realtà. Da lì, verso il paese, è tutta discesa (povere gambe) fra una distesa di ulivi ed infinite tracce del passato.

Se ci andate, indossate scarpe comode e portate con voi acqua e direi anche qualcosa da mangiare.



Il giorno successivo siamo andati a Montepulciano dove si arriva percorrendo una strada che si snoda nella campagna fra Umbria e Toscana. Abbiamo lasciato l'auto in un parcheggio in basso, sotto la collina sulla quale è adagiata la cittadina e ci siamo arrampicati su, perché a noi le cose semplici non ci piacciono, con lei giù, alle nostre spalle, la chiesa di San Biagio 


e siamo sbucati di fronte alla Fortezza Medicea, a due passi dalla piazza principale dove si trovano il duomo con la sua facciata incompiuta e il palazzo comunale con la facciata in travertino, realizzata da Michelozzo nella prima metà del '400.


La straordinaria somiglianza con Palazzo Vecchio fu voluta da Cosimo I de' Medici.
Tanto per non farci mancare nulla siamo saliti sulla torre. Il prezzo (5€) è esagerato, ma la vista spettacolare.


Montepulciano ha moltissimi bei palazzi rinascimentali modellati su quelli fiorentini e romani dell'epoca, che le danno un aspetto signorile, austero ed elegante. Sono belli, senza fronzoli.
Sulla piazza  il palazzo del Capitano del Popolo, affiancato dal Palazzo Nobili Tarugi progettato da Antonio da Sangallo il Vecchio come il Pozzo con i leoni e i grifi che si trova fra i due.



Antonio da Sangallo progettò anche il Palazzo Contucci che si affaccia sull'altro lato della piazza, a sinistra guardando il duomo.



Fra tutte le cose viste nella nostra passeggiata, quella che mi è piaciuta di più è via Ricci percorsa in discesa dalla piazza e poi in salita tornando indietro: è un susseguirsi di bellissimi palazzi che creano un'atmosfera particolare, almeno per me, di salto indietro nel tempo.
Qui troviamo Palazzo Sisti che ospita la biblioteca Comunale e di fianco il Palazzo Neri Orselli, esempio di gotico senese sede del Museo Civico.

E poi Palazzo Ricci, sede dell'Accademia europea di musica e arte, con la sua loggia da cui si gode la vista di un bellissimo panorama






Poi con la macchina siamo andati a visitare la chiesa di San Biagio che si raggiunge percorrendo un viale di cipressi. Fu realizzata da Antonio da Sangallo il Vecchio all'inizio del '500 e fu il prototipo di ispirazione per altri edifici simili, uno fra tutti la meravigliosa Santa Maria Nuova a Cortona.



Avrei voluto vederla meglio, ma nel prato antistante stavano girando un film o una fiction e non ci si poteva avvicinare più di tanto.

La tappa successiva è stata Pienza. Il posto dove volevo tornare da tempo. Il cuore della città è la piazza Pio II. A guardarla colpisce per la sua bellezza, l'armonia, i colori. In realtà, studiando un po', si scopre che quella bellezza è il frutto di calcoli, di scelte architettoniche ben precise, tipiche del pensiero del Rinascimento. E che mi hanno sempre affascinata irrimediabilmente. Per me, appassionata di quell'epoca, di quel pensiero e di ciò che ha prodotto, la città di papa Piccolomini è come il paese dei balocchi!
La visita, secondo me, richiede tempo. Noi ne avevamo, ma i miei uomini non sono molto pazienti quando si tratta di visitare chiese, musei e palazzi. Sopratutto il più grande. Sono riuscita a ritagliarmi la visita al Museo Diocesano. Ma varrebbe davvero, davvero la pena visitare il duomo e l'adiacente palazzo Piccolomini non fosse altro che per godere della stupenda vista sulla Valdorcia che si ha dalla loggia del giardino pensile. 












Pienza è piena di piccoli negozi e botteghe artigiane che vendono prodotti di alto valore, di vicoli dai nomi suggestivi, con balconi, usci e gradini ricolmi di fiori. Curati nei dettagli.



L'ultimo giorno, lasciata la stanza, abbiamo deciso di tornare ad Orvieto dove eravamo stati nel 2004 durante il nostro bagnatissimo viaggio di nozze in tre. Mi sa che Orvieto per noi significa acqua che anche stavolta non è mancata ma non ha rovinato il nostro giro in questa città affascinante. La ricordavo bella e suggestiva, ma non così.
Osservando la mappa sulla guida ho fatto in modo di lasciare la macchina nel parcheggio non a pagamento di piazzale Cahen in modo da arrivare in centro percorrendo Corso Cavour che, come ricordavo, è pieno zeppo di negozi, botteghe, palazzi e su di esso si affaccia anche il teatro neoclassico, dove tra l'altro ho preso un ottimo caffè, che non guasta mai.



Anche ad Orvieto ci sono dei vicoli, degli scorci bellissimi e tanti angoli curati, pieni di dettagli e cose curiose.


Ho visto molti negozi che vendono articoli particolari, di non larga diffusione e molti prodotti di artigianato.
E poi c'è il Duomo che stavolta abbiamo visitato con calma, seguendo passo passo tutte le indicazioni riportate sulla brochure che ci hanno consegnato al momento di fare il biglietto.
A Lorenzo è piaciuto moltissimo. Io vi dico solo che avrei potuto tranquillamente passare tutto il pomeriggio ad osservare gli affreschi di Luca Signorelli e Beato Angelico nella Cappelladi S.Brizio con quei corpi nudi che sembrano scivolare giù dalle pareti e quelli di Ugolino di Prete Ilario nella Cappella del Corporale.
Poi ci siamo dedicati ad osservare attentamente l'esterno.



Io sinceramente, sarei rimasta anche di più, avrei voluto avere più tempo, guardare meglio le cose che piacciono a me, ma posso dirmi soddisfatta. In fondo, mica viaggio da sola??

Spero che questo post mi aiuti a fermare i bei ricordi di questa vacanza e magari può essere uno spunto per il weekend di qualcun altro che si trova a corto di idee!
Ho caricato tutte le foto nell'album su Facebook. Se siete curiosi!

2 commenti:

  1. E intanto che tu vedevi tutte queste meraviglie a me mancavi un sacco!!!! Ti abbraccio Lu

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    1. In un certo senso però, ti ho portata con me! ;-)

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