Sono giorni un po' così. La terra in appennino, alle nostre spalle, continua a tremare e quando lo fa con più vigore, si sente anche qui. Noi per fortuna non abbiamo avvertito le ultime scosse, ma comunque ci sono state e io lo so...
Sentire la casa tremare, vedere gli oggetti muoversi è una sensazione orribile.
Esattamente come percepire la tua casa, il tuo rifugio, il luogo in cui ci si ritira sicuri, come un nemico, ostile, cupa, minacciosa, pericolosa.
So benissimo che questa ansia è niente rispetto alle sofferenze, alle difficoltà, alle limitazioni che devono affrontare ogni giorno da mesi decine e decine di persone nelle Marche, in Abruzzo, in Umbria e nel Lazio. Giusto ieri sera al tg3 Marche si diceva in un servizio che a San Severino Marche molte persone vivono ancora in roulotte e in tendoni riscaldati. E ci sono state giornate gelide, davvero gelide, a Gennaio.
Quindi lo so che non ho niente di cui lamentarmi, che ho tutto...ma quell'ansia di sentire dondolare non riesco a scrollarmela di dosso...o almeno, quando sto per riuscirci, si ricomincia da capo.
Forse questo succede anche perché sto vivendo un periodo tutt'altro che facile con l'aggravante della lontananza che mi impedisce di operare, di fare, di dare il mio contributo fattivo alla soluzione, o quanto meno, alla gestione di certi problemi.
Pensavo di essere abituata a sentire il mio cuore sparso, diviso, in varie parti del nostro paese e invece...abituata una cippalippa.
L'unico modo che conosco per tenere a bada tutto questo minestrone emozionale è fare, tenermi impegnata in casa e fuori, vedere persone, parlare, scambiare pensieri e sensazioni.
Lunedì andrò a casa, una delle mie case, e già sono in quella fase di oscillazione fra la gioia di partire e il rammarico di lasciare. Probabilmente non mi passerà mai, sarà sempre così.
E a esser sincera, non faccio neanche niente per reprimere quello che provo, i pensieri che mi si rincorrono in testa, i sentimenti che mi s'arrotolano e mi si srotolano in quello spazio, peraltro ridotto, viste le mie dimensioni, fra il cuore e lo stomaco.
Un attimo sorrido, mi sento piena di energie, di forza, di concentrazione, di spinta, l'attimo dopo mi ritrovo sull'orlo delle lacrime per delle sciocchezze fortuite, senza che mi succeda nulla di che.
Stamani è stata "colpa" della Gianna che in radio cantava Meravigliosa Creatura con tutte quelle sue consonanti e vocali pronunciate alla senese...che forse solo un toscano riesce a percepire...la sua voce ha evocato la forma, i colori, la luce della terra di Siena, li ha materializzati davanti ai miei occhi, quelli della mente, e con essi tutta una serie di emozioni e immagini e ricordi nettissimi del mio passato.
A volte vorrei davvero tornar bambina ma non per essere di nuovo piccola o giovane, no, ma per sentirmi come allora: protetta, amata, sicura, circondata in famiglia e fuori (scuola, parrocchia, amici, danza) da persone che non mi avrebbero mai lasciata sola e mi avrebbero aiutata ad affrontare e risolvere qualsiasi problema.
Ora tocca a me a fare, a contare solo sulle mie forze. (Dice ch'io sia adulta). Ma posso ancora attingere a quell'amore sconfinato e incondizionato che ho ricevuto in grande quantità.
Guardare il cielo mi aiuta a sentirlo.
Ho sempre pensato che momenti così siano ciclici e che compaiano quando per troppo tempo abbiamo cercato di essere forti e di non mollare...quando capita dobbiamo trovare il coraggio di lasciar andare quella forza che vogliamo dimostrare e appoggiarci un pò
RispondiEliminaInfatti, Maria Elena, è proprio quello che ho intenzione di fare...
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